Sudafrica: Ladro di girasoli ucciso, condannati gli aguzzini

20 aprile 2017. La primavera spalanca le sue porte e lascia intendere che sarà una bella giornata di sole a Coligny, piccolo villaggio del North West, provincia sudafricana più vicina al Botswana che alle capitali Johannesburg, Città del Capo e Pretoria.

Me lo immagino Matlhomola Moshoeu, 16 anni, con la sua bici scalcagnata e senza scarpe, pedalare di fretta nella strada che dai campi di girasole conduce al centro del piccolo villaggio. Immagino i suoi occhi scaltri e la pancia che brontola per la fame. Non è facile cavarsela in Sudafrica se vivi nelle campagne più sperdute del Paese ed hai la pelle color nocciola.

Lo sguardo si ferma sulle enormi distese coltivate. Il buonsenso cerca di allontanare il pensiero maligno, ma l’inedia, come dice Moravia, ha sempre portato l’uomo a compiere brutti gesti. Sono sicuro che “Faki” – così era soprannominato Matlhomola dai suoi amici -, in fondo, era un bravo ragazzo:”Se rubo un paio di girasoli nemmeno se ne accorgeranno”. Così scende dalla bici e con le unghie e con i denti tenta di estirpare quanti più girasoli possibili. Il totale della “razzia” non supera i 5€, ma tanto basta per mangiare qualcosa di caldo oggi e forse anche domani.

Due bifolchi bianchi, coltivatori della dura terra del nord, che non è quella fertile del sud, si accorgono di tutto e decidono di dare una bella lezione al ragazzo. “Sali in macchina sporco negro” gli avranno detto Philip Shutte e Pieter Doorewaard. Così mentre l’auto accelera sulle strade polverose, volano schiaffi e pugni, i due redneck hanno un’idea geniale. Buttiamolo fuori dalla macchina così non dimenticherà mai questo giorno.

Si apre la portiera, Faki vola sul ciglio della strada e il suo collo fa crack. “Mamma aiutami ti prego, sto morendo” queste le ultime parole del giovane impregnato di sangue, secondo il racconto dell’unico testimone, prima di morire. Faki non dimenticherà mai questo giorno, anche perché sarà l’ultimo della sua vita. Punito e ucciso per aver rubato 5€ di girasoli.

La sentenza

Poi succede che ieri, il Tribunale di Mafikeng, capoluogo di provincia del North West, condanna i due coltivatori a 23 (Philip) e 18 (Pieter) anni di carcere. Una sentenza definita storica per il Sudafrica a causa del riconoscimento dell’aggravante razziale nel delitto.

Una pagina di storia che ha il sapore della beffa a soli sei anni dalla morte di Nelson Mandela. In un paese dove la vita di un nero vale 5€ di fiori e qualche anno di carcere fa riflettere quanto tempo sia necessario, e quanto sia difficile, a debellare il germe dell’odio razziale sedimentato nella società.

Valerio Sforna